La pandemia da Sars Cov2 ha prodotto, tra le altre cose, il fenomeno dello Smart Working, la modalità di lavoro da remoto che in Italia stentava a decollare. Si può persino decidere di risiedere in una regione diversa dalla sede dell’impresa.
È sufficiente essere dotati di un PC, della connessione internet e dei software che si utilizzano quotidianamente per lavoro, per continuare a prestare servizio in azienda, ma senza uscire da casa.
Questo sistema, che via via va verso una stabilizzazione a livello nazionale, sta modificando anche il mercato delle compravendite residenziali, perché si sta osservando un aumento della percentuale degli acquisti di case da vivere tutto l’anno, ma nei luoghi di villeggiatura, che per molti corrisponde alle città d’origine. Un rientro che fino a un anno fa era solo un miraggio.
Il fenomeno della migrazione interna
L’Italia è popolata da molti cittadini che, spesso per ragioni di lavoro, hanno dovuto trasferirsi in città distanti da quelle natie. L’emergenza sanitaria, unita alla nuova modalità di lavoro agile, ha modificato profondamente sia le abitudini quotidiane sia le esigenze abitative.
Gli appartamenti, vissuti ormai quasi h24, in molti casi si sono rivelati inadeguati per consentire la permanenza al loro interno di tutto il nucleo familiare. Era diverso rientrare dopo una giornata lavorativa, adesso si tratta di dover permanere tutto il giorno e contemporaneamente.
Ecco quindi che le esigenze sono mutate rapidamente, e in considerazione del nuovo modo di lavorare, che oggi permette di operare senza recarsi in azienda, gli italiani rivolgono le loro attenzioni a soluzioni abitative situate nelle località di vacanza, che spesso corrispondono appunto ai luoghi natii.
Una ricerca evidenzia il trend
La tendenza è stata analizzata di recente da due piattaforme web, casa.it e idealista.it, leader nel settore degli affitti e delle compravendite immobiliari. I dati emersi sono molto interessanti.
Dopo il lungo periodo del primo lockdown, da maggio ad agosto 2020 gli utenti del web hanno concentrato le loro ricerche prevalentemente nelle regioni del Sud, e rispetto allo stesso periodo del 2019 i dati appaiono in alcuni casi raddoppiati.
Il Sud prevale nella scelta del territorio da scegliere per acquistare casa
Il boom delle ricerche online ha visto come protagoniste due città: Cosenza, con una crescita del +126%, e Foggia con un incremento del + 167% rispetto al 2019.
Anche la Sardegna è presa in grande considerazione da chi intende acquistare un immobile, e Sassari detiene il quarto posto nella classifica delle città in cui si desidera andare o tornare a vivere, con una percentuale di ricerche che è cresciuta in un solo anno del +125%. Per ciò che riguarda la Sicilia, Palermo stacca di poco la città sarda con una percentuale del +123%.
In controtendenza alcune città del Nord, tra cui Milano, che registra un segno negativo nelle intenzioni di acquisto d’immobili pari al -31%, e Bologna con -29% nel periodo di riferimento tra maggio e la fine di agosto.
Il Coronavirus ha davvero cambiato la vita degli italiani, non solo perché tutti ci siamo dovuti abituare a norme restrittive della libertà, bensì perché, cambiando l’assetto sociale e le abitudini di sempre, nuove prospettive si aprono per tutti.